Senza parole…
Senza parole…
Francia, Olanda ed ora Irlanda. I paesi in cui la popolazione si esprime sull’Europa, la bocciano. In Italia, i partiti politici sembrano minimizzare quel che sta succedendo. C’e’ chi vorrebbe un richiamo alle radici cristiane, chi vorrebbe cacciare dall’Europa gli stati euroscettici, chi parla di sociale e maggiori diritti. Nessuno, purtroppo, dice che si dovrebbe poter permettere anche da noi referendum consultivi che permettano di stabilire cosa veramente vogliano gli elettori, permanenza in stati considerati stranieri compresa. L’Europa arranca, anzi, da quel che sembra esiste, ma solo sulla carta. Certo ci possiamo spostare, spesso, senza controlli alle frontiere, abbiamo una moneta unica, ma l’Europa che si vorrebbe, della reale libertà di cittadinanza, lavoro, residenza e integrazione, non c’e’. Eppure, come vedo quotidianamente qui a Francoforte, il cosiddetto ceto medio, quello che costituiva lo “zoccolo duro” del modello Europeo nato dopo la guerra, l’Europa la vuole ancora e si sente intimamente legato al Vecchio Continente ed alle sue utopie di unità reale. Purtroppo l’Europa percepita dal basso è sempre più legata a tecnocrazie, burocratismi, assurdità, banche e finanzieri. Integrata, ma solo in alcuni settori della finanza. Per il resto inesistente. E assolutamente schizofrenica. Vorremmo chiedere ai nostri governanti, di tutti i paesi, dove stanno andando. Da una parte si parla di unità, di obiettivi comuni, di progresso dell’idea di Comune Casa, dall’altra si incentivano le piccole patrie etniche, gli interessi nazionali, l’imperialismo economico, politico ed il nazionalismo più sciovinista.
Chi parla di contrasti prossimi venturi ed insanabili, nel Continente delle Guerre Mondiali, dei genocidi, del Fascismo, Nazismo e Sovietismo, non è solo un pessimista visionario.