Carla Bruni, Brunetta, Superciuk, lo Jugendstil e Sachsenhausen. Cosa c’entrano insieme? La vicenda si svolge a Sachsenhausen, simpatico quartiere di Frankfurt, pieno di bei locali e di palazzi Jugendstil, costruiti agli inizi del 900, in un periodo in cui si pensava che la Germania avrebbe avuto un altro destino ed un’ altra storia. Un secolo è passato e poche di quelle case, di quei palazzi, sono ancora in piedi rispetto a quanti ne vedeva Frankfurt all’inizio del secolo. Una città piena di vita, di colori, di culture. Come adesso, ma artisticamente certamente di altro livello rispetto al no-style della ricostruzione postbellica dopo la tabula rasa realizzata dai bombardamenti a tappeto degli alleati. Bene, a Sachsenhausen, in un locale situato proprio davanti a casa mia, si sono incontrati casualmente dei personaggi, un gruppo di simpatici tedescotti e il sottoscritto, che non si erano visti prima e, altrettanto causalmente, stimolati e provocati da me e dai miei nemmeno tanto velati accenni alle protuberanze degli arbitri che la Germania ha avuto fino ad oggi, l’argomento è caduto sull’Italia. Sul suo non gioco, su Donadoni -somigliante ad un assonnato botolo, mi hanno fatto notare- sui soliti stereotipi (gliene ho rifilati un paio anche io, in contropiede), sul Berlusca e sul suo Ministro, udite udite, Renato Bruni (con l’accento sulla I). L’esimio ministro, secondo i miei esimi e sconosciuti compari, sarebbe nientepocodimeno che lo zio della moglie di Sarkozy… Naturalmente -l’Apfelwein fa miracoli -mi è stato detto con ironia un po’ ciucca, che, probabilmente, grazie ai buoni uffici di Renato Brunì su Carla Brunì via Sarkozì, l’arbitro sarebbe stato certamente acquistatò. Indovinate da chi? Ma da Silviò Berlusconì parbleau..
Art nouveau, Jugendstil, arzigogoli, intagli, fanciulle neoclassiche, tanto alcool e l’attesa, non voluta e di cui farei anche a meno, della partita del secolò, che confermerà solo che torneranno a casa i nostri eroi, che stanno al calcio come Lessie alla fuga da casa.
Regia, naturalmOnte, di Renatò Brunettà, la cui somiglianza con la nipotè Carlà Brunì è, come si vede chiaramente da queste foto, totale…. Due goccioline d’acqua…
PS Chi non salta è un tifoso..